Recensione nel numero di settembre 2025 della rivista mensile « La Raison » dell’associazione La Libre Pensée
Si può dire quello che si vuole, ma è piuttosto difficile trovare romanzi che uniscano riferimenti storici e umorismo. Questo lo fa in proporzioni che mi sembrano equilibrate.
La storia si svolge nel pieno della pandemia di Covid, a Parigi, nel 2021. Facciamo la conoscenza di diversi personaggi il cui incontro improbabile in un ristorante della Butte aux Cailles, rimasto segretamente aperto, li porterà a intraprendere un progetto delirante, che chiameranno la loro “favola”.
Così, un ex militare, un pastore corso, una massaggiatrice erotica , un’insegnante, un hacker e molti altri… lavoreranno per offrire ai parigini un evento fuori dal comune. Le loro motivazioni sono diverse, ma tutti accettano di lanciarsi in questa avventura che farà venire i capelli bianchi al commissario incaricato inizialmente di risolvere un caso di rapina. Perché tutto inizia con questo…
E i riferimenti storici in tutto questo? Anche se solo accennata, è la Comune di Parigi ad essere al centro di questo romanzo. L’obiettivo finale dei protagonisti è quello di festeggiare con brio i 150 anni della Comune, trascinando con sé la colonna Vendôme.
Agli amanti dell’enorme chou alla crema che domina Parigi sconsiglio questa lettura, gli potrebbero venire i brufoli. A tutti gli altri che vedono nel “Sacré-Cœur” solo una rivincita del clericalismo contro i coraggiosi difensori della Comune, consiglio vivamente questo romanzo molto divertente.
Una storia rinfrescante scritta a quattro mani, prima per i lettori italiani e poi, ottima idea, per i lettori francesi!
Sylvie Midavaine
Recensione nel Bollettino trimestriale (aprile-giugno 2025) dell’associazione Les Amies et Amis de la Commune de Paris 1871
Scritto a quattro mani, già pubblicato in Italia, questo libro è un romanzo o piuttosto una favola, come si definisce esso stesso nel corso delle pagine. Una favola ricca di suspense…
Mette in scena un assortimento di personaggi “alla Pennac”, si potrebbe dire, di genere, età e provenienza molto diversi, ma quasi tutti accomunati da un’esperienza piuttosto marginale, volontaria o meno. Nel corso dei loro incontri, finiscono per immaginare e poi organizzare un evento straordinario, davvero straordinario, per il 150° anniversario della Comune, un vero e proprio assalto al cielo.
Siamo molto lontani qui dallo studio storico, non si impara molto sullo svolgimento di quei 72 giorni. È la storia immaginaria di una riconquista della memoria, il sogno di una meritata rivincita.
Di cosa è ancora simbolo la Comune, un secolo e mezzo dopo? Dai vecchi militanti sconfitti, aggrappati alle loro interpretazioni politiche, ai più giovani, cresciuti e sopravvissuti in un altro mondo, padroni di altri mezzi di espressione o di lotta contro il sistema, ognuno è – o si scopre – a modo suo, erede della Comune. Ed è l’azione che li unisce.
I ritratti sono ben delineati (si incontra persino Françoise Bazire, la nostra ex segretaria generale!), è un racconto pieno di tenerezza, di scherzi, di ammiccamenti, di ottimismo, che fa bene in questi tempi. Si gioisce nel vedere l’ingegnosità di «coloro che non sono nulla», ma sono ovunque, sconfiggere tutti i cattivi.
Lo stile è quello del romanzo poliziesco, il linguaggio è moderno, familiare. Si percepisce l’intenzione di rivolgersi a tutti. Tranne, ovviamente, a coloro che storcono il naso davanti a un genere considerato simpatico, ma troppo leggero, non abbastanza serio.
Certo, anche se… «Unire tutte le nostre forze» non è forse la cosa più seria da fare, per l’appunto ?
Valérie Martineau